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Lettura del libro Il Bel Paese di Antonio Stoppani

Sardegna: Sassari


«È una città veramente diversa da tutte le nostre di montagna e pianura ... mi pare di essere nel quartiere europeo d'una immensa città di colore che sfumi lontanissima in sobborghi di tende e capanne. Specie se alzo gli occhi a questi tetti piatti, privi di cornicioni, spesso merlati, nello stile coloniale spagnolo. E alle cupole che appaiono dietro alle basse fabbriche di qualche piazza, come ombrelli spalancati. 
O ai campanili, ora slanciati e rotondi ma tronchi come minareti di Persia, ora a molti ripiani, con balconate di ferro battuto, proprio come le torri delle chiese messicane. 
Qui è chiaro che l'antico popolo sardo ha subito e assimilato la contaminazione spagnola e l'ha fatta sua ...». 
Così lo scrittore siciliano Elio Vittorini illustrava Sassari, quando, nel 1932, scriveva la sua Sardegna.


Sassari (toponimo in italiano e in sassarese, Tàttari in sardo) è un comune italiano, capoluogo dell'omonima provincia in Sardegna.

Antica capitale del Giudicato di Torres e poi della repubblica sassarese, sede universitaria, arcivescovile e di sezione distaccata di corte d'appello, quinto comune nazionale per estensione e seconda città dell'isola per popolazione, Sassari costituisce il centro di un'area metropolitana di circa 260.000 abitanti.

In base alla legge regionale del 4 febbraio 2016, n. 2, è il capoluogo della rete metropolitana del Nord Sardegna che include anche i comuni di Alghero, Castelsardo, Porto Torres, Sennori, Sorso, Valledoria e Stintino.  


L'origine del nome resta ignota e oggetto di speculazioni accademiche. L'odierno toponimo ricorre dalla metà del 1100 in diverse forme, fra quali Sassaris, Sassaro, Sasser, Sacer alternato con Thathari, Thathar, Táttari, essendo non raro il passaggio ss-th in sardo. 
Secondo Massimo Pittau troverebbe riscontro in altre località sarde come Sassareddu (Olbia), Sassara (Genoni), sa Sássara (Tonara), Sassái (Olbia, Silius), Sassalái (Samugheo), Sassalu (Osilo), Sassuni (Sanluri), Satzái (Villagrande Strisaili) e sarebbe traducibile come "ciottoli di fiume" (sássari, sátzari, sátzeri, perda'e sássari, perda'e sassu, sássinu-a) dal sardiano, antecedente al latino saxum. 
Questo conferma l'origine non medioevale, bensì nuragica e prenuragica, dell'insediamento nelle valli sassaresi, ricche di sorgenti e corsi d'acqua.

SASSARI

Regione: Sardegna
Provincia: Sassari SS
Altitudine: 225 m slm
Superficie: 547,04 km²
Abitanti: 127.574
Nome abitanti: Sassaresi o Turritani
Patrono: San Nicola (6 dicembre)
Gemellaggi: Gorizia (Italia) dal 1983 - Timișoara (Romania) dal 1990 - Cerano (Italia)
Gemellaggi Folcloristici: Gubbio (Italia) dal 2002 fra la Faradda e la Festa dei Ceri - Viterbo (Italia) dal 2006 fra Faradda e la festa della Macchina di Santa Rosa - Nola (Italia) dal 2006 fra la Faradda e la Festa dei Gigli - Palmi (Italia) dal 2006 fra la Faradda e la Varia - Napoli (Italia) dal 2009 fra la Faradda e la festa della Madonna della Neve - Campobasso (Italia) dal 2009 fra la Faradda e la Processione dei Misteri
Gemellaggi Artistici: Barcellona (Spagna) dal 2010

SASSARI NEL WEB








Nel Medioevo Sassari fu un piccolo borgo con il nome di Tathari; modesta ‘villa’ nel 1100, vi si rifugiarono, per le incursioni barbaresche e le vessazioni dei Genovesi e dei Pisani, le popolazioni marittime del Golfo dell’Asinara e di Torres. Crebbe così fino a diventare la città più popolosa e la capitale del giudicato di Torres. 
Nel 1236 i nuovi elementi urbani costituirono il comune, la cui autonomia era limitata dalle convenzioni imposte da Pisa. 
Passata ai Genovesi (1294), nel 1323 si diede all’infante Alfonso d’Aragona ma, esasperata dal fiscalismo catalano, insorse nel 1324, nel 1325 e nel 1329. 
Più volte ripresa e perduta dagli Aragonesi, alla fine Sassari si rassegnò alla signoria di Alfonso V d’Aragona. 
Dal 1524 al 1639 subì danni da parte dei barbareschi, a difesa dai quali furono allora costruite le torri dell’Asinara, Pelosa, Isola Piana
Occupata nel 1527 da truppe francesi, dopo il ritorno degli Spagnoli vide diminuita la sua autonomia. 
Nel 1700 fu mortificata dalla durezza dei gravami feudali. 
Nel 1796 la popolazione aderì al tentativo antifeudale di G.M. Angioj, ma l’abolizione dei feudi fu ottenuta solo sotto Carlo Alberto nel 1835. 




Dal Secondo dopoguerra, il quadro demografico e dell’insediamento provinciale è stato profondamente segnato dai mutamenti indotti dallo sviluppo del terziario e dal processo di industrializzazione, oltre che dall’esodo rurale e dai movimenti migratori
L’incidenza migratoria, grazie al notevolissimo incremento del turismo e delle attività connesse, si è annullata nel decennio 1981-91, quando la provincia di Sassari, unica della Sardegna, ha fatto registrare un saldo migratorio positivo. 



COSA VEDERE


  

  

CINEMA

La città è sede dal 2006 del Sardinia Film Festival, premio cinematografico internazionale dedicato al cortometraggio.
Nel 2000 è stato girato in città il film "Un delitto impossibile" del regista Antonello Grimaldi tratto dal romanzo Procedura di Salvatore Mannuzzu, già vincitore del premio Viareggio. 


Nel 2007 il regista Malachi Bogdanov ha girato interamente nel centro storico di Sassari "The Mandrake Root", dall'opera di Machiavelli La mandragola. 


Nel 2013 è stato girato in città il film drammatico "Perfidia" (vedi trailar), del regista sassarese Bonifacio Angius, che ha partecipato all'edizione 2014 del Festival di Locarno.

In città sono state girate alcune scene del film d'esordio del trio comico Pino e gli Anticorpi "Bianco di Babbudoiu", uscito nelle sale cinematografiche nel marzo del 2016.  


MUSICA

Fra i principali cantautori in sassarese troviamo Ginetto Ruzzetta, Tony Del Drò, Giovannino Giordo, Franco Russu, Trio Latte Dolce e i gruppi Trio Folk "Sassari in casthurina" e La cumpagnia.
In città si sono sviluppati gruppi di musica leggera di fama nazionale, come i Bertas e i Tazenda, che hanno partecipato al Festival di Sanremo, più altri gruppi come il Coro degli Angeli.
In ambito jazz spicca il musicista, compositore e membro della prestiggiosa Recording Academy (Grammy Awards) Roberto Tola, passato alla ribalta della critica internazionale negli ultimi anni, grazie a molteplici premi internazionali vinti per la sua attività musicale, in tutto il mondo, fra cui l'Independent Music Awards, l'Hollywood Music Awards ed il Global Music Awards.


Sassari offre inoltre un panorama di associazioni che hanno ricevuto importanti riconoscimenti a livello internazionale, come il Corpo bandistico Luigi Canepa, la più antica formazione bandistica sassarese, fondato alla metà del 1800 come banda civica dallo stesso illustre compositore, l'Associazione Corale Luigi Canepa il più antico gruppo corale in Sardegna, l'Associazione polifonica Santa Cecilia e il coro dell'Associazione musicale "Gioacchino Rossini"
Il conservatorio cittadino è intitolato al musicista e compositore Luigi Canepa.


Dal 1942, l'Ente concerti Marialisa De Carolis è responsabile per la tradizionale stagione lirica che fino al 2011 era ospitata nello storico Teatro Verdi. 


Inoltre, nel panorama jazzistico, la città è sede dell'Orchestra Jazz della Sardegna la quale organizza "Scrivere in Jazz", importante concorso di composizione jazzistica, e vari eventi come "Time in Sassari", legato al festival Time in Jazz di Paolo Fresu.

ARTE

L’Accademia di Belle Arti "Mario Sironi" di Sassari è Istituto di Alta Cultura per la Formazione delle Arti Visive in Italia.
Fondata nel 1989 è in ordine cronologico la più giovane tra le venti Accademie nazionali.


Istituita nella più antica terra del Mediterraneo, la Sardegna, l'Accademia di Sassari, città prima Aragonese, poi Regia, centro di studi universitari tra i più antichi d’Europa - l’Università cittadina risale al 1400 - Sassari ha dato i natali a uomini di cultura (compresi due Presidenti della Repubblica, Antonio Segni e Francesco Cossiga) e artisti illustri.

Il Museo Sassari Arte (Mus'a) Pinacoteca nazionale ha sede nel centro storico di Sassari, fra la chiesa di Santa Caterina e il Palazzo Ducale.


Il museo è stato inaugurato nel 2001, dopo il restauro degli storici locali che avevano ospitato il Convitto Nazionale Canopoleno, fondato nel 1611 dall'arcivescovo Antonio Canopolo. 

 



LETTERATURA

I capitoli dal XV al XVIII sono dedicati alla descrizione di Sassari, in "Sardegna come un'infanzia" di Elio Vittorini scritto nel 1932, in occasione di un viaggio in Sardegna organizzato dalla rivista L'Italia Letteraria, che venne pubblicato nel 1936 col titolo "Viaggio in Sardegna"; nel 1952 il romanzo venne pubblicato col nuovo titolo.
Sassari è citata in "Lessico famigliare" di Natalia Ginzburg, il cui padre è stato professore nell'università cittadina, nel famoso passo sul mezzorado.
Nel racconto "Trippoli", tratto da "Amori sospesi" di Alberto Asor Rosa, la studentessa preferita del protagonista dichiara che si dovrà trasferire a Sassari e frequentare il prestigioso liceo cittadino.  

Lingue e Dialetti

Oltre all'italiano nell'intero territorio di Sassari, come nei tre comuni confinanti verso nord, si parla il sassarese, lingua di transizione tra il sardo e il corso, essendo non del tutto assimilabile a nessuna delle due, con una componente fondamentale corsa fortemente influenzata dal sardo logudorese.
Nella città di Sassari, tuttavia, non è mai venuto meno l'uso della lingua sarda logudorese, le cui testimonianze moderne più pregiate si trovano sia nei numerosi e preziosi documenti archivistici della Diocesi sia componimenti più pregiati degli scrittori del 1500.

Sull'origine del sassarese vi sono varie teorie.
Per esempio, lo storico sassarese Enrico Costa scrive: «Ai Pisani dobbiamo anche il nostro dialetto, che per la maggior parte è quasi lo stesso che vi si parla oggi - una specie di toscano del 1200 - corrotto più tardi da un po' di corso e da molto spagnuolo»; mentre lo studioso Mario Pompeo Coradduzza «il sassarese deriva dalla lingua italiana e, più precisamente, dal toscano antico, poi trasformatosi lentamente in dialetto popolare fin dal 1100, quando ancora i borghesi e i nobili parlavano in sardo logudorese. 
Durante l'età del Libero Comune (1294 - 1323), il dialetto sassarese non era altro che un pisano contaminato, al quale si aggiungevano espressioni sarde, corse e spagnole; non è quindi un dialetto autoctono, ma continentale e, meglio determinandolo, un sotto - dialetto toscano misto, con caratteri propri, diverso dal gallurese di importazione corsa», dove entrambi non sembrano propendere per un'influenza più rilevante del sardo rispetto ad altri apporti linguistici.
Secondo il linguista Mauro Maxia il fondo toscano del sassarese è invece da derivare dalla lingua corsa, importata dalle numerose famiglie còrse che si stabilirono in città a partire dal periodo giudicale e che nel 1500 avrebbero costituito la maggioranza della popolazione cittadina.
Le influenze toscane sul sassarese, evidenziate da altri studiosi, sarebbero quindi indirette e riconducibili alla secolare dominazione pisana della Corsica.
Per Antonio Sanna la lingua che nacque a Sassari divenne patrimonio della popolazione e della classe mercantile, e viene oggi considerata un idioma a sé stante.
Anche il linguista Leonardo Sole rimarca come il sassarese sia una lingua a sé stante sostanzialmente di origine sarda, tesi ripresa da altri studiosi tra cui il Pittau.

CUCINA Tipica

La cucina tipica sassarese è ricca e variegata, composta da molte pietanze fortemente legate alla tradizione contadina della città ma diffusa e legata anche alle tradizioni dei centri vicini. 
Le verdure sono infatti regine nella maggior parte delle pietanze locali, assieme alle parti meno pregiate degli animali da macello, in particolare agnello e maiale
Gli ortaggi più conosciuti ed utilizzati della cucina sassarese sono la melanzana (mirinzana), la cipolla (ziodda) e le fave (fabe).

Tra i primi piatti troviamo la mineshtra e fasgiori o mineshtra e patati, una zuppa preparata con fagioli, patate, lardo, finocchietto selvatico e pomodori secchi. 
Altri piatti a base di verdure sono le fave cotte a ribisari, cioè lessate e condite con aglio e prezzemolo; e i carciofi, preparati tradizionalmente con le patate (ischazzofa e patati).
La classica fabadda viene tradizionalmente preparata nel periodo di carnevale: è una zuppa molto densa a base di fave secche, cavolo, finocchi, cotenna e carne di maiale. 
In genere è consumata in occasioni conviviali, con larga presenza di parenti o amici. 
Tra i primi a base di pasta ricordiamo i giggioni, ossia gli gnocchi conditi con sugo di salsiccia

Tra i secondi piatti, principalmente a base di carne, troviamo la cordula con piselli, un piatto preparato con le interiora dell'agnello avvolte nell'intestino e cotte con piselli, cipolle e salsa di pomodoro; la trippa cotta nel sugo di pomodoro da mangiare spolverata di abbondante pecorino grattugiato; i pedi d'agnoni, ovvero i piedini dell'agnello cotti in salsa di pomodoro oppure con solo aglio e prezzemolo. 
Un posto importantissimo, ma peculiare in realtà dell'attiguo centro di Ossi, occupano le chiocciole (spesso chiamate lumache) nelle loro varie pezzature: dalle lumachine "Theba pisana"(ciogga minudda) lessate con delle patate, alle lumache "Eobania vermuculata" (ciogga grossa) preparate con un sugo piccante o con aglio a prezzemolo, i lumaconi "Helix aspersa" (coccoi) che vengono serviti ripieni di un impasto di formaggio, uova, prezzemolo spezie e pangrattato. 
Non mancano le monzette (dette "suorine" per via del cappuccio bianco a chiusura del guscio), cotte in padella con aglio, olio, prezzemolo. 


Il piatto tipico più conosciuto è invece lo ziminu, zimino, cotto in grabiglia, cioè le interiora del vitello come diaframma (parasangu), intestino (cannaculu), cuore, fegato e milza, cotte in graticola sulla brace
Alla brace vengono preparate anche le sardine, anche queste molto apprezzate dai sassaresi.

Tra i dolci, oltre a quelli tipici della Sardegna settentrionale come papassini, tiricche e seadas, sono proprie della città e dei dintorni le frittelle lunghe (li frisgiori longhi o "sas frigjolas"): preparate principalmente durante il carnevale, sono fatte di un impasto di farina, acqua, zucchero, anice e scorza d'arancia grattugiata, fritto in forma di lunghi cordoni.


Piatto tipico "adottato" è la fainé genovese, ottenuta da un impasto molto semplice di farina di ceci, olio, acqua e sale (spesso arricchita da più ingredienti a piacere come le cipolle o le salsicce), cotta in teglia ad alta temperatura e servita già tagliata, spesso con pepe nero tritato; viene preparata in alcuni locali tipici (dove è l'unico piatto servito) ma anche in molte pizzerie e paninoteche. 

Produzioni Tipiche

Il settore trainante dell’economia è quello terziario, rappresentato dalla pubblica amministrazione, da servizi di rango regionale (università, editoria), dalle attività finanziarie (centri direzionali bancari) e commerciali. 
Le attività industriali (prevalentemente industrie meccaniche, del mobile, delle calzature, di trasformazione dei prodotti agricoli) hanno uno sviluppo modesto e sono concentrate nelle aree di Predda Niedda, Truncu Reale e Fiume Santo (centrale termoelettrica).

Le attività turistiche, che avevano fatto la fortuna economica della provincia, si sono poi fortemente ridimensionate con la cessione alla nuova provincia di Olbia-Tempio di alcune delle località più rinomate della Sardegna settentrionale. Rimangono compresi nel territorio provinciale i centri turistici di Alghero, Castelsardo, Stintino
Nella parte centrale del territorio, la cittadina di Ozieri è uno dei principali centri della zootecnia sarda e sede di impianti del comparto lattiero-caseario
È sede di numerosi enti di ricerca (come quelli universitari, del CNR, l'Istituto zooprofilattico sperimentale della Sardegna, il Servizio agro-meteorologico della Sardegna, l'Agenzia regionale per la protezione ambientale, l'Istituto zootecnico caseario della Sardegna.  

Tradizioni e folclore

Faradda di li candareri

Bene protetto dall'UNESCO 2013 - Patrimonio immateriale dell'umanità - Settore: Arti dello spettacolo - Celebrazione delle grandi strutture processuali a spalla



Il 14 agosto a Sassari è festha manna, ovvero "festa grande": la città è attraversata dalla Faradda di li candareri (discesa dei candelieri) una processione che viene conclusa da una cerimonia sacra per sciogliere il voto alla Vergine Assunta che, nel 1500 salvò la città dalla peste, che vede i cittadini distribuiti tra i diversi gremi (corporazioni medievali di arti e mestieri), portare sulle spalle i candelieri riccamente ornati per le vie della città, danzando fino alla Chiesa di Santa Maria di Betlem. 



La Cavalcata Sarda

Dal 1711, anno citato da Enrico Costa, la città è teatro anche della Cavalcata sarda, che dal 1951 è organizzata con cadenza annuale nella penultima domenica di maggio.
 

La manifestazione, a carattere laico, consiste nella sfilata di gruppi folcloristici provenienti da varie zone della Sardegna che, appiedati o a cavallo e indossando i propri costumi tradizionali, mostrano al pubblico aspetti etnografici ed enogastronomici della cultura sarda.

Festa del Voto

Molto sentita è la festa del Voto, che si svolge l'ultima domenica di maggio, in ricordo del voto che, durante l'ultima guerra mondiale, fece l'allora arcivescovo di Sassari, Arcangelo Mazzotti, alla Madonna delle Grazie di San Pietro in Silki, dopo che una bomba cadde sulla stazione ferroviaria.
L'arcivescovo promise con voto solenne, che ogni anno si sarebbe svolta una processione, dal Duomo alla Chiesa di San Pietro, per onorare l'esaudimento del voto.
 




Costume tradizionale

Nel 2002 è stato ricostruito un costume tradizionale, quello rosso degli ortolani di Sassari, sulla base della documentazione iconografica esistente, per quanto frammentaria e lacunosa, e facendo riferimento all'immigrazione popolare dal Logudoro.

COME ARRIVARE e muoversi a Sassari

Mobilità urbana

I trasporti urbani e interurbani di Sassari vengono svolti con autoservizi di linea gestiti dall'Azienda Trasporti Pubblici Sassari (ATP).

La tranvia di Sassari è gestita dall'ARST
La prima linea della metrotranvia, inaugurata il 27 ottobre 2006, collega il quartiere di Santa Maria di Pisa alla stazione e all'Emiciclo Garibaldi.

Strade

La SS 131 Carlo Felice collega Sassari con Porto Torres, con il centro e con il sud della Sardegna. 
La SS 597 di Logudoro collega la città al Monteacuto, alla Gallura e ad Olbia, mentre la SS 291 della Nurra la collega ad Alghero. 
La SS 672 Sassari-Tempio a scorrimento veloce collega invece Sassari a Tempio Pausania, costituendo una variante del tortuoso tracciato della SS 127 Settentrionale Sarda che attraversa l'Anglona, dalla quale prende il nome anche la SS 200 dell'Anglona, che raggiunge Sennori, Sorso e Castelsardo. 
La Strada Provinciale 15/M a scorrimento veloce collega Sassari con Ittiri.


Ferrovie

Sassari è attraversata dalla ferrovia Ozieri Chilivani-Porto Torres Marittima di RFI, su cui Trenitalia esercita relazioni con Olbia, Cagliari (entrambe con snodo ad Ozieri-Chilivani) e Porto Torres. 


È inoltre collegata ai vari comuni limitrofi tramite linee regionali a scartamento ridotto (ARST). 
Queste ferrovie, come tutte quelle della Sardegna, sono non elettrificate, e l'intero parco rotabile è costituito da automotrici e locomotori a trazione termica (diesel). 
I collegamenti principali sono con Alghero e con Sorso, più uno esclusivamente turistico con Tempio e Palau.



Numerose le stazioni attive sia in città che nella sua periferia per il servizio di trasporto pubblico. 
Presso la stazione centrale di Sassari è esistente anche un centro intermodale merci, che consente la movimentazione dei container tra il gommato ed il ferroviario, sebbene non in uso dal 2011.

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